Il punto di vista del trainer
“Le cose non dette”, “i malumori”, “i punti di vista tenuti per sé”, fanno da contrappeso alla massima secondo la quale “il silenzio è d’oro“.
Certamente in alcune situazioni saper “disinnescare” il conflitto (per citare un’altra famosa espressione del film “Perfetti sconosciuti“) trattenendosi dal dire ciò che “si vorrebbe” esternare con rabbia e risentimento può salvare le relazioni, le famiglie, le aziende.
Ma non è sempre così! Anzi! La comunicazione efficace è fatta di trasparenza, di analisi lucide espresse con empatia, assertività e quando possibile con immediatezza per evitare che crescano dei “mostri” relazionali.
In questa scena Valerio, offeso dopo un dibattito col figlio Massimiliano, cerca di capire dove ha sbagliato e quali suoi comportamenti hanno portato il figlio e la moglie a rinfacciargli di essere un fallimento.
Valerio è “senza parole“.
Infatti, secondo Bettina: “Forse è proprio questo il problema… che voi rimanete senza parole.”
– “Allora dimmi, in che cosa avrei sbagliato?”
– “Nel silenzio professo’… il silenzio è una brutta malattia, e voi l’avete presa senza accorgervene”
A volte i “silenzi piccoli“, ovvero le piccole cose che non vengono dette per paura di ferire l’altro, iniziano ad accumularsi, e possono diventare un “silenzio grande” che ci portiamo dentro per tutta la vita.
Nelle aziende diventano gli “elefanti” che occupano le sale riunioni, e che tutti fanno finta di non vedere.
Bisogna parlare, parlare, chiedere feedback affinché non ci siano “silenzi grandi”, ma magari solo “piccoli silenzi” in segno di gentilezza e assertività.
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“Il silenzio grande” è un film del 2021 diretto da Alessandro Gassmann, tratto dall’omonimo romanzo teatrale di Maurizio de Giovanni. Guardalo su Prime Video.
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