È nei momenti di difficoltà che il coraggio degli individui e delle aziende viene messo alla prova e frequentemente succede che ciò che è forte diventa ancora più forte, mentre tutti gli altri hanno la possibilità di diventarlo e migliorare così la propria resilienza . Nel mondo del business l’antico detto “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare” dovrebbe essere sostituito con “continuano a giocare”, perché la maggior parte delle persone abbandona il campo alle prime difficoltà. C’è un film che illustra bene questa dinamica.
Si tratta di “Ragazze vincenti” (1992), un film che racconta di un esperimento di campionato di breve durata di una squadra di baseball femminile durante la seconda guerra mondiale.
La maggior parte delle persone che hanno visto questo film non ha colto appieno la lezione. Chiedi loro di citare una frase da “Ragazze vincenti” e ripeteranno tutti la stessa: “Non si piange nel baseball”. È sicuramente la frase più emblematica, che riassume in maniera efficace tutti i sacrifici e le battaglie che le giocatrici di baseball hanno dovuto affrontare nel rapporto con il manager, i fans, la famiglia. La lezione che io vorrei estrapolare da questa scena, però, è un’altra.
La trama si intreccia intorno alle relazioni di Hinson con sua sorella, una donna dalla testa calda, che è lanciatore della squadra, e con il manager alcolista della squadra, Jimmy Dugan, interpretato da Tom Hanks, un ex giocatore di lega professionistica.È proprio dalla relazione che si instaura tra quest’ultimo e la Hinson che scaturisce l’insegnamento più grande trasmesso dalla scena.
Quasi alla fine del film, Hinson si ritrova ad affrontare un mucchio di problemi. Lei e sua sorella vengono separate quando quest’ultima viene trasferita in una nuova squadra; suo marito, feritosi, ritorna inaspettatamente a casa dalla guerra; il team sta inoltre per iniziare i playoff. Hinson decide di lasciare la squadra e ritornare a casa nell’Oregon con suo marito. Dugan la affronta pretendendo di sapere il perché e la risposta è emblematica:
“Ma è un gioco troppo duro”
Dugan allora incalza:
“E’ così che deve essere. Se non lo fosse ci giocherebbero tutti. È la durezza che lo rende grande”
Frase che dovremmo tutti ripeterci quotidianamente.
Quello che distingue un’azienda dall’altra è la “durezza” (the hard). Quello che distingue l’eccellenza nella leadership, nelle performance e nelle strategie dalla mediocrità è la “durezza”. Se il successo negli affari fosse facile, tutti lo raggiungerebbero. Questo è il motivo per cui i migliori giocatori e manager di solito vincono nel lungo periodo.
Chiedi a te stesso cosa ti sembra troppo difficile nei tuoi affari. Quali sfide potresti intraprendere, quali cambiamenti potresti realizzare, che si tradurrebbero in miglioramento per te ? La cosa strana è che tu sai esattamente quali sono quei cambiamenti, ma i passi da compiere per raggiungerli ti sembrano troppo difficili. Per gli atleti la parte difficile è migliorare le loro abilità e lavorarci su per raggiungere migliori risultati. Per gli affari vale lo stesso, c’è lo stesso bisogno di continuo miglioramento, attraverso l’investimento in competenze, in tecnologie e soprattutto investire nel cambiamento.
Può sembrare difficile, ma è esattamente quello il punto. È la durezza che rende qualsiasi cosa grande ed è ciò che guida le aziende al successo.
C’è un’altra verità: tutti i mercati sono competitivi e se non lo sono lo diventeranno in breve tempo. Uno dei tuoi concorrenti stà già investendo nel cambiamento e arriverà un giorno in cui vi ritroverete “faccia a faccia”. Vincerà chi dei due sarà più resiliente, chi nel gioco duro continuerà a giocare.
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Ragazze vincenti (A League of Their Own) è un film del 1992 diretto da Penny Marshall ed è la storia romanzata degli inizi della All-American Girls Professional Baseball League, il campionato di baseball femminile esistente dal 1943 al 1954. Nel 2012 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America.
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