Per “comunicazione” si intende quell’articolato processo di interazione che coinvolge due o più interlocutori che, previa la costruzione di una relazione, utilizza l’ascolto e l’utilizzo del linguaggio (in tutte le sue forme) per giungere alla trasmissione di informazioni, richieste o comandi. In tutto il processo le parti in gioco sono coinvolte in un continuum all’interno di un’interazione basata sullo scambio di una molteplicità di informazioni.
Comunicare, quindi, non è semplicemente parlare e non è un processo lineare da A a B e da B a A: è invece un processo interattivo di tipo circolare, nel quale ci sono continui effetti di calibrazione e retroazione che avvengono con lo scambio e la ricezione di segnali (linguistici e comportamentali).
Il coinvolgimento di più tipologie di segnali scambiati permette di affermare che “Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione…” – (secondo assioma della “Pragmatica della comunicazione umana” – P.Watzlawick et al.) – laddove l’aspetto di contenuto si riferisce alla componente verbale della comunicazione (à quello che dico) e l’aspetto di relazione è trasmesso dalle componenti paraverbale e non verbale (à come lo dico con l’uso della voce e cosa faccio mentre lo dico con il linguaggio corporeo).
È assolutamente fondamentale sapere che, come spiega l’assioma nella sua interezza, l’aspetto di relazione contestualizza quello di contenuto e, di fatto, costituisce una meta-comunicazione, di grado più elevato e più potente. È in grado di confermare e rafforzare il significato delle parole, quanto di aggiungere altri significati o, addirittura, di negarlo completamente.
Comunicare e relazionarsi in maniera efficace richiede quindi competenze specifiche e consapevolezza, perché “il linguaggio non verbale è quello che rispetta fedelmente la vera natura dei sentimenti e delle intenzioni della persona.”
Per evitare che capiti ciò che è successo al Commissario Augello nella scena dell’episodio, nella comunicazione e nella relazione interpersonale si deve sempre porre attenzione a tutti i livelli, perché se i messaggi sono incoerenti prevalgono gli aspetti inconsci: il paraverbale e il non verbale.
Infatti, “taliando” (ovvero guardando “in un certo modo”) il sig. Nicotera -direttore del supermercato, il dott. Augello ha inconsciamente e involontariamente trasmesso dei messaggi che sono stati recepiti – evidentemente – come accusatori, a differenza del mero significato delle sue domande, di fatto “neutre”.
M: Lei perché si è arrabbiato per delle domande normalissime?
N: Ma io non mi sono arrabbiato per la domanda, ma per la taliata.
M: La taliata???
N: Sissignore, per la taliata. Mentre mi faceva la domanda il dottor Augello, mi taliava come per dire: “Io lo so che sei tu il colpevole, a mia non mi pigghi per fisso!”
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