Scena sull’etica: Come sono andati i fatti?

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Di Virginio De Maio

In questa grande banca di investimento americana iniziò “la fine” dello scorso ciclo economico. Nel giro di qualche ora i trader vendettero “azioni spazzatura”, un quantitativo enorme di titoli finanziari inconsistenti composti per lo più da mutui che non sarebbero mai stati pagati.

Questi titoli inquinarono i portafogli di quasi tutte le banche mondiali in pochissimi giorni e, per un “manipolo” di manager che evitarono il “crack”, milioni di famiglie perdettero i loro risparmi e i loro posti di lavoro. Una escalation che non si è ancora arrestata a distanza di 4 anni, tanto erano tossici i titoli di cui si parla nella scena. Il filmato è tratto dal film “Margin Call”, una impressionante rappresentazione di ciò che è stato. Se c’è qualcuno che sta ancora chiedendosi cosa sia successo nel 2008, oppure il perché la propria azienda stenta ad arrivare a fine mese (vista la contrazione dei consumi), allora deve vedere questo film per rendersi conto di quanto i “soldi” facciano venire la vista ai “ciechi”.

Passami la battuta che non è più tale, dal momento che nei mesi scorsi la Guardia di Finanza ha arrestato centinaia di ciechi che,  “per i soldi”, la vista l’hanno persa eccome!

Ma tornando alla scena, quella che vi propongo non è una metafora. Non questa volta. Purtroppo è l’amaro momento in cui la realtà supera la finzione. Il manager della sezione “trading” sa benissimo che i clienti si scaglieranno contro i suoi collaboratori, e che le accuse saranno gravissime. Sa benissimo che dovrà mandare a casa la maggior parte di loro perché “troppo” informati dei fatti. E sa anche che l’impatto sul mercato delle vendite sarà talmente grande da inquinare per sempre l’economia mondiale.

Ciò nonostante ha già perso la battaglia dentro di sé. Tra decidere se assumersi le proprie responsabilità, dimettersi, oppure continuare con il gioco al massacro, ha deciso per la terza ipotesi, ritenendosi già svuotato di ogni possibile goccia d’integrità.

A fronte delle conseguenze che subiranno, viene offerta ad ogni singolo collaboratore una cospicua somma di denaro, capace di cancellare in un attimo, con un colpo di spugna, tutto quello che possa significare correttezza, etica o trasparenza.

La constatazione più amara è scoprire che nessuno dei presenti si sottrae. Nessuno che abbia detto “io non ci sto!”. Nessuno che abbia rifiutato di vendere l’anima al diavolo.

Tu l’avresti fatto? Io l’avrei fatto?

Difficile a dirsi quando si è dalla parte delle vittime. Si cerca sempre un senso di giustizia che, inevitabilmente, sconfina nella facile morale. Ma purtroppo non si può restare “indifferenti” a tanto “cinismo”. Ci prova il manager (nella scena uno straordinario Kevin Spacey) ad abbassarsi ad un livello di comprensione. Lo vediamo sedersi e cambiare tono  per anticipare il disastro pronto a crollare addosso ai trader, ma come se fosse un discorso plastificato, si rialza e passa a blaterare due parole che hanno il gusto della truffa:

Il nostro talento è stato usato per il bene comune

Comune di chi?Dei clienti? Dell’economia? Oppure di pochi individui assetati di potere e di soldi?
Tutto è iniziato da qui, da questa riunione e da queste direttive. Cambiano i nomi, cambiano le sfumature, ma la trama purtroppo resta la stessa.

Un copione che nessuno di noi avrebbe voluto vedere né da spettatore, né da protagonista, eppure ci ha travolti come un evento naturale devastante. Ora, come dice Sam nella scena, Il punto cruciale è che secondo la società la festa finisce entro stamattina (…) è prevista solo l’uscita oggi!: le truffe, di qualsiasi dimensione esse siano, hanno la durata di un giorno.

Pensa ad una vendita.
Se freghi il cliente, questo non tornerà più.
Pensa  alle tue relazioni.
Se tradisci tua moglie, non si fiderà più di te.
Pensa alla tua autostima.
Se per l’ennesima volta ti prometti qualcosa e non la rispetti, finirai per non credere più a te stesso.

Forse due milioni e seicentomila dollari sono tanti per vendere l’anima al diavolo, ma in cambio oggi io non vorrei essere nei panni di quei trader, mi basta la mia di coscienza,   già di per sé troppo dura nei miei confronti.

Oggi 31 luglio 2012 voglio augurare una buona pausa estiva a tutti i lettori, gli amici e i clienti che mi seguono da anni; sappiate che siete parte delle mia motivazione e delle mie scelte etiche.

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“…se caso mai non vi rivedessi…
  
buon pomeriggio, buona sera e buona notte!”…
 
(The Truman Show)

 

Virginio

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5 commenti

  • Tommaso 7 anni fa

    bel post

    Rispondi
  • Roberto 7 anni fa

    Grazie di cuore per la tua rubrica periodica, per questo bellissimo estratto del film e per le tue riflessioni a latere.
    … domani sera lo noleggio e me lo guardo tutto.
    Grazie ancora,

    Rispondi
  • Virginio 7 anni fa

    …ne vale la pena Roberto!

    Rispondi
  • abtonella 7 anni fa

    Ciao Virginio
    ho gradito molto quest’ultimo messaggio, davvero coinvolgente.
    Il tuo modo di venderti mi piace davvero tanto,è diverso da tutti i corsi per venditori che si leggono su internet.
    Mi piacerebbe avere una tua personale opinione sulla creazione di un blog con il tuo stile.
    Ho necessità di aprire un blog personale per proporre consulenza, vorrei avere un blog dove poterci mettere la faccia, che sia di impatto visivo, completarlo con scene di film ad hoc,
    ma non avendo nessuna esperienza in proposito non so proprio da dove cominciare.
    Sono fortemente convinta che ciò che proporrei alla gente, se presentato nel giusto modo, può fare la differenza.
    Confido in una tua risposta
    A presto Antonella

    p.s. se lo riterrai opportuno contattarmi per telefono questo è il mio numero xxxxxxxxx

    Rispondi
  • Virginio 7 anni fa

    Ciao Antonella,
    innanzitutto “in bocca al lupo” per il tuo nuovo progetto.
    Creare il blog e arricchirlo di contenuti, per quanto mi riguarda, è la cosa più facile. Quella più difficile è individuare “l’idea” giusta. Che sia unica per le persone e soprattutto che “ti” appassioni.
    Come quando si apre un negozio su strada: non è importante quanto lo allestisci bene, ma soprattutto quante persone passeggiano davanti alla vetrina e che prodotti vendi ( ovverosia il marketing).
    Oggi stacco la spina per un po di tempo, e mi farà molto piacere scambiare due chiacchiere con te.
    Scrivimi all’indirizzo virginio@ilcinemainsegna.it , così per ricordarmelo e appena tornerò ( circa 20 agosto) ci sentiamo.
    Un abbraccio. Virginio

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