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E’ stato piacevolmente diverso. Una giornata di riflessione come poche, di quelle in cui ti rendi conto che nella vita dai tutto per scontato. Dai per scontato che premendo un interruttore si accenda la luce o che infilando una piadina nel forno la tua cena sia pronta. Come se fosse tutto normale e dovuto.
Durante il silenzio che mi ha accompagnato mi è tornata in mente questa scena del film “Cast away”. Tom Hanks che si entusiasma di fronte ai resti di una lamiera. E mi è venuto in mente che noi non ci entusiasmiamo neppure più di fronte al miracolo della vita. In molti casi esistono solo i problemi, e ci incazziamo se per un attimo va via la linea telefonica, piagnucoliamo se in TV non c’è niente di buono e cerchiamo scuse per non darci da fare.
Noi siamo talmente circondati dal benessere da non essere disposti ad accettare niente di meno, anche se più bello e più sano. Nel film Cast Away, Chuck è talmente circondato dall’essenzialità che ogni cosa è benessere, perfino un’anonima e insignificante lamiera.
Quando, sgranando gli occhi, incomincia ad osservarla con curiosità, Chuck riceve l’intuizione che gli salverà la vita, infatti la userà come vela per la sua zattera di emergenza.
Metaforicamente, credo che la soluzione a tantissimi problemi si nasconda tra le righe dell’ovvietà, ma non riusciamo ad afferrarla dal momento che siamo sopraffatti dal chiacchiericcio delle cattive abitudini.
John Gardner dice “Gli individui non soffrono perché non possono risolvere i loro problemi, ma perché non li possono vedere”. Il benessere ci ha accecati.
Quanto sarebbe utile vivere da “cast away” per un breve periodo? (In Inglese vuol dire naufrago). Ho capito che basta anche un solo giorno per riprendere ad apprezzare le piccole cose, come uno sguardo, o la voce assoluta di tua figlia che ti chiama, senza rumori di fondo. Oppure il cibo da masticare, lentamente, perché non vi è altro da fare, nessuna mail da leggere, nessun telefono a cui rispondere, nessuna notizia che valga la pena conoscere.
Possiamo apprezzare le nostre vite dopo aver meditato sulla bellezza del mondo per quello che è. Nel film, sul biglietto d’auguri che accompagna il pallone (che poi diventerà il fidato amico di Chuck, Wilson), c’è scritta una frase indirizzata al destinatario del regalo: “La cosa più bella del mondo è naturalmente il mondo stesso”.
In netto contrasto con la “nudità” della terra, qualsiasi cosa emerga e costruisca anziché distruggere, è benessere. Ma siamo in grado di riconoscerla? Siamo ancora in grado di avvicinarci al silenzio, all’essenziale, alla sorgente?
Se solo volessimo, potremmo farlo ora. E con un respiro profondo apprezzare subito l’esperienza che stiamo vivendo: la vita.
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(The Truman Show)
Virginio
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Grazie per questo momento …..
Rispondimi ha ricordato di “ricordarmi”
😉 ricordarsi di ricordare ….
RispondiBellissimo spunto di riflessione! Come sempre, grazie!
RispondiIl covid 19 ci ha i segnato, nella paura di perdere tutto, ad apprezzare le piccole cose dimenticate.
RispondiUna passeggiata, nei periodi di lockdown, era come ritrovare quella lamiera per Chuck: prima una banalità, dopo la salvezza!