Scena sul galateo: La stretta di mano

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Quanti significati, desideri e aspettative può racchiudere un gesto apparentemente semplice come una stretta di mano? Presentarsi, entrare in contatto con l’altro, suggellare un’amicizia o, magari, concludere un affare. Un movimento quasi automatico per noi oggi, che affonda le sue radici in una storia lunga e carica di simbologie e che, in realtà, è bene non dare per scontato…non è detto che sia un gesto apprezzato dal nostro interlocutore.

La stretta di mano nell’antichità aveva soprattutto un valore rituale e simbolico: in Grecia sanciva alleanze, a Roma accompagnava contratti e matrimoni, e, nei culti mitraici, era segno di impegno morale e di lealtà. Non era però ancora usata come saluto, come l’intendiamo in epoca contemporanea.

È con la Rivoluzione francese divenne gesto di saluto moderno, sostituendo inchini e riverenze, rappresentando uguaglianza e riconoscimento reciproco.

Nell’Ottocento assunse significati diversi: nel mondo rurale era il sigillo di un affare, mentre nei salotti borghesi rimase marginale, regolata da convenzioni sociali (ad esempio, la donna decideva se porgere la mano). Fu proprio l’associazione con cordialità e vicinanza che ne favorì la diffusione.

Oggi, pur avendo perso gran parte della sua carica rituale, la stretta di mano conserva il valore di gesto di fiducia e rispetto reciproco. Rifiutarla, invece, resta un atto eloquente di distanza e ostilità. Non a caso, le immagini ufficiali di leader politici che si stringono la mano continuano a rappresentare simbolicamente alleanze, accordi e collaborazioni.

Ma la domanda rimane: la stretta di mano è davvero obbligatoria quando ci si presenta o ci si incontra? E quali regole implicite la governano?

Un esempio significativo si trova in “The Gentlemen (2019) di Guy Ritchie, dove il valore del gesto emerge proprio attraverso la sua negazione. Durante una festa, Big Dave, editore del tabloid Daily Print, si avvicina a Mickey Pearson (Matthew McConaughey), “barone” della cannabis, nella speranza di entrare a far parte della sua prestigiosa cerchia di conoscenze. Pearson, consapevole della natura opportunistica del suo interlocutore, decide invece di non concedergli nemmeno una stretta di mano: lascia così sospesa la destra di Big Dave, trasformando quel mancato contatto in un atto di distanza e disapprovazione, nonché privazione di un riconoscimento sociale L’umiliazione subita diventa per Big Dave la molla per vendicarsi: egli assolda l’investigatore privato Fletcher (Hugh Grant) affinché indaghi sui legami di Pearson con Lord Pressfield, un aristocratico la cui figlia è affetta da dipendenza da eroina.

D’altronde non sempre la stretta di mano è gradita. È un gesto che può essere percepito come forzato quando è un venditore di un prodotto commerciale che ci impone la stretta di mano, per entrare così velocemente in contatto con noi.

Le regole di etichetta ci insegnano che è sempre la persona di rango più elevato a tendere per prima la mano: nel lavoro sarà il cliente o il superiore, in società, invece, la persona più anziana o una signora. Se in ambito sociale le regole risultano oggi meno rigide, in quello professionale è opportuno mantenerle, soprattutto in questa epoca post-Covid, in cui il contatto fisico è percepito e vissuto in modo diverso. Quindi, è meglio evitare gesti che possono infastidire fin da subito il nostro ospite o cliente.

Inoltre, le indicazioni del galateo ci ricordano anche come farlo: niente mani guantate, niente gesti molli o eccessivamente vigorosi. Una stretta di mano dovrebbe essere ferma, breve, accompagnata da uno sguardo diretto. Si stringe sempre la mano destra e non si mette la mano sinistra sopra la mano dell’interlocutore, né si “domina” la stretta girando il polso e facendo sì che il dorso della nostra mano sia rivolto verso l’alto, mentre quello della controparte viene girato verso terra.

Va ricordato, poi, che in alcune tradizioni culturali e religiose — tra cui quella islamica, induista e l’ebraismo ortodosso — non è consuetudine che gli uomini stringano la mano alle donne.

Saper usare in maniera appropriato la stretta di mano allora diventa veramente potente, capace di comunicare rispetto, fiducia e disponibilità, senza mettere in imbarazzo o a disagio la persona che abbiamo di fronte, presentandoci fin da subito al meglio.


Francesca De Munari è consulente certificata, docente di comunicazione e business-etiquette, specializzata in protocollo, cerimoniale e galateo, con formazione presso ANCEP e Institut Villa Pierrefeu. Gestisce dal 2009 una galleria antiquaria a Vicenza e collabora con enti, istituzioni e aziende per progetti culturali, eventi e percorsi di formazione.

Relatrice e formatrice, unisce arte, stile e buone maniere per valorizzare persone, brand e contesti professionali.

Contatti: https://www.francescademunari.com/

 


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The Gentlemen” è un film del 2019 scritto e diretto da Guy Ritchie.

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