La storia dei McDonald è fonte di continua ispirazione per chiunque voglia conseguire il successo. Ray Kroc ha avuto il merito di rendere scalare il business degli hamburger e costruire la prima catena di ristoranti al mondo. Ma sono stati i fratelli McDonald ad innovare davvero.
Questa scena tratta dal film “The founder” è diventato un gioiellino di storytelling capace di condensare in pochi minuti tutto ciò che serve per portare la tua azienda al livello più alto. Ma procediamo per gradi.
I fratelli McDonald fanno sacrifici da una vita intera, cercano di sbarcare il lunario, e come è giusto che sia cercano di “copiare” i business che funzionano: prima il cinema, poi il chiosco con gli hot dog ed infine il drive-in. Ma nessuno di questi progetti prende il volo. Come mai?
1° lezione: se ti limiti a modellare gli altri business senza migliorarli con lo scopo di apportare maggiore valore nella vita dei clienti, la tua attività vivrà di stenti, soprattutto perché sarà immersa nella concorrenza senza alcuna possibilità di essere notata. Con le parole di uno dei fratelli McDonald:
“Per tutta la vita avevamo rubacchiato idee ad altre persone, e adesso non volevamo solo qualcosa di diverso, ma anche migliore, qualcosa che fosse nostro “.
Nonostante i diversi fallimenti i due manager continuano a farsi le domande giuste e questo permette di direzionare il focus sui possibili cambiamenti.
2° lezione: chiediti sempre qual è il prodotto/servizio che viene venduto più di tutti gli altri (profitto al netto dei costi) e trova modi per concentrarti su di esso tagliando il resto. Questa strategia conosciuta anche come principio 80/20, sposta tutte le energie dell’aziende su poche cose essenziali, piuttosto che su tante ma poco redditizie.
I fratelli McDonald diventano dei veri e propri maniaci del principio 80/20 . Si concentrano sui pochi prodotti che producevano l’87% delle vendite: humburger, patatine e bibite. Tagliano i costi del servizio introducendo le confezioni monouso ed eliminando le cameriere. Non contenti si chiedono come possono risultare davvero unici rispetto agli altri.
Così decidono di tagliare tutti gli sprechi di tempo e puntare sulla consegna dell’ordine in 30 secondi: “ordini pronti in 30 secondi e non 30 minuti”.
3° lezione: quando si tratta di innovare pensa in termini di “impossibilità”
E se ci fosse un modo? Quale sarebbe? Ancora una volta sono le domande ad aprire le risorse. I fratelli non si accontentano di ridurre qualche minuto, ma si tratta di mezz’ora. Chiunque di fronte ad un obiettivo così ambizioso avrebbe mollato prima ancora di cominciare. Dick su quella scala, in quel campo da tennis, è una metafora perfetta per ogni capitano d’impresa. Ognuno di noi dovrebbe guardare il proprio “business” dall’alto per capire dove sprechiamo il tempo, in quali procedure, cosa possiamo migliorare fino allo sfinimento.
L’investimento di quelle 6 ore sul campo da tennis forse è il migliore mai fatto nella loro storia. Veniamo infine alla
4° lezione: dietro un successo improvviso si celano anni di sconfitte
“Alla fine ce l’avevamo fatta”, dicono i fratelli McDonald, “una sinfonia di efficienza, niente spreco di movimenti” , “..e dopo 30 anni di lavoro, da un giorno all’altro siamo famosi!” Quel “da un giorno all’altro” è un eufemismo, sembra quasi un modo per esorcizzare le tantissime delusioni ricevute dalla vita. Ma il vero uomo d’impresa si sa, è così, tende a sottovalutare i propri sacrifici ed è sempre proteso al futuro.
In sintesi dalla storia di questi due fratelli impariamo che quando il successo scende dal treno venendoti incontro ha pur sempre affrontato un lungo viaggio.
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“…se caso mai non vi rivedessi…
buon pomeriggio, buona sera e buona notte!”…
(The Truman Show)
Virginio
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“The Founder” Un film di John Lee Hancock con Michael Keaton, Nick Offerman, Laura Dern, John Carroll Lynch. USA, 2016
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