Se avessimo quella pistola puntata contro riusciremmo a fare cose impensabili. Il nostro potenziale è infinito, ma ci raccontiamo tante di quelle stronzate da sprigionarlo solo nelle difficoltà.
Il buono è il nemico del meglio. Il meglio è il nemico dell’eccellenza. Insomma ci accontentiamo e poi ci lamentiamo perché ci piace fare le vittime. Critichiamo chi fa qualcosa di diverso, chi rischia o chiunque pensi che la soluzione di tutto è dentro di noi.
Sempre più spesso leggo di persone che hanno mollato completamente; la radice di ogni problema è il “governo”, “gli altri”, “il capo”, “i collaboratori” oppure i “giovani che non hanno voglia di lavorare” e si affrettano a polemizzare e criticare chiunque abbia uno spirito propositivo.
Magari passano intere giornate senza cambiare nulla, pur avendo tutto il talento, il potere e la forza di farlo. Puntano il dito verso chi lascia il gregge e si sentono minacciati dalle diversità. Usano spesso la parola “pazzia” ma (con le parole di Morgan Freeman):
“Pazzia è vivere come una nullità quando hai il sangue di un assassino che ti scorre nelle vene.
(sostituisci “assassino” con “artista”)
Pazzia è lasciarsi umiliare, farsi calpestare, trascinarsi in una miserabile esistenza quando hai un leone chiuso dentro di te e la chiave per liberarlo”.
Voglio dirla anche io una “pazzia”. Chiunque sia in difficoltà in questo momento deve ringraziare il cielo. E’ la “pistola puntata” per far emergere il meglio di sé, per liberare il leone e far esplodere il suo potenziale. Pochi giorni fa mi sono sorpreso in un loop imbarazzante. Continuavo a ripetermi di dover riprendere la mia passeggiata mattutina, e che avrei dovuto comprare quel kit per la corsa in salita.
Ad un tratto ho smesso di pensare e ho agito. Ho ripreso la mia attività fisica.
E’ così! Non abbiamo bisogno di nulla per partire.
Non ti serve leggere quel libro. Comincia subito ad agire.
Non ti serve quella nuova attrezzatura. Comincia a giocare con la vecchia.
Non ti serve quella preparazione. Per chi inizia, l’universo ha in serbo dei miracoli.
Questa scena tratta da “Wanted – Scegli il tuo destino” la ricorderò come uno stimolo a liberare il potenziale, a “sparare le ali alle mosche” anche quando non so esattamente cosa vuol dire. Ma il mio inconscio non ha bisogno di saperlo, ha bisogno di sentirlo. Fatti guidare dalle emozioni, loro sanno cosa vogliono…
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