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Come il pescatore, in attesa che la sua preda passi esattamente davanti l’arpione, così le aziende aspettano di issare le loro reti. Poco importa che i cani abbaino all’impazzata perché un meteorite sta colpendo la terra. L’importante è stare sul pezzo.
Una metafora ideale per parlare di cambiamento, personale o aziendale che sia. Molte aziende vivono questa condizione completamente accecate dalla preda (il cliente), mentre fuori imperversa una tempesta epocale che sta cambiando per sempre le regole del gioco.
Un vizio antico, quello dell’attesa. Ed è un’attesa incosciente, perché pensiamo di fare “di più”, fermandoci in ufficio più del necessario tanto per essere più produttivi e sconfiggere la “crisi”. Come dice Jason Fried nel suo libro Re-Work: “Non serve fare le ore piccole in ufficio per ergersi ad eroi. I veri eroi sono già tornati a casa da un pezzo”.
Dunque, non è fare più “cose”, ma fare quelle “giuste”, che ci permettano di cavalcare il cambiamento. In particolare, l’incipit del film “Il senso di Smilla per la neve” è un quadro perfetto per raffigurare l’attuale crisi di “vision”:
focalizzati su un piccolo buco, aspettando che passi un pesce, mentre il mondo sta per cambiare.
Non accorgersi di questi stravolgimenti significa:
- cercare il pesce dove lo cercano gli altri
- fare le cose con metodi obsoleti
- affannarsi per fare di più, anziché fare meno e meglio
- ignorare i segnali del cambiamento (cani, è inutile che abbaiate, si è fatto sempre così 😉 )
- lasciare che i creativi e gli innovatori vadano via possibilmente senza disturbare
Se di queste aziende resterà qualcosa dopo lo tzunami economico, farebbero meglio ad alzare gli occhi al cielo, perché il cambiamento non avviene mai sotto i propri piedi. E’ necessario essere cosmopoliti, cercare il proprio “oceano blu” (vincere senza competere) dove la pesca avvenga a mare aperto, con la possibilità di percepire i segnali di cambiamento all’orizzonte, ogni giorno che passa.
Se le grandi aziende non sapranno strutturarsi in maniera “flessibile” (l’ossimoro è d’obbligo), daranno ragione all’idea secondo la quale a vincere saranno i piccoli: veloci, flessibili e ancora con un cuore capace di pulsare. A tutti gli altri, non resta altro che abbracciare il cambiamento.
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(The Truman Show)
Virginio
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