La scorsa settimana, mentre ero a lavoro, ho ricevuto la telefonata di un amico. Ci teneva a dirmi che, nel bel mezzo del comizio, Matteo Renzi ha interrotto ben 3 volte il suo discorso per lanciare alcune scene tratte da film e rimarcare il suo messaggio.
Se anche i politici hanno scoperto il “potere” dei film, puoi star certo che la loro capacità di persuadere è in aumento.
Se anche la “politica”, storicamente ingessata, trova nelle scene filmiche l’ancora di salvataggio, allora con ogni probabilità vi è qualcosa di estremamente efficace in quello che stiamo facendo.
Pensaci. Di cosa ha bisogno la politica per riconquistare la tua fiducia?
Risultati. Subito. E c’è chi comincia a modificare il proprio modo di proporsi agli elettori. Chi prova a dare la sensazione di essere più concreto.
Grazie ai “film” il messaggio e l’esempio arrivano con immediatezza. C’è un aspetto di natura psicologica dietro tanta efficacia: la visione della scena supera le resistenze della mente razionale (ho illustrato questo concetto in maniera approfondita nello special report “Convincili con un film”).
Quanti tra noi oggi credono ancora alle promesse di un politico? Non molti.
E se questo ci mostrasse un pezzo del film “La ricerca della felicità”? Sono sicuro che conquisterebbe più consensi.
Chiariamoci subito! Sono apartitico, e in questo momento ahimé, anche apolitico, ma mi occupo di cinema e formazione e so che i film per comunicare possono essere molto potenti. Per questo confidiamo tutti nelle buone intenzioni di chi li usa.
Per il resto, come non condividere la scena che il sindaco Renzi ha proiettato per emozionare il pubblico. Nel contesto sociale suscita voglia di rivincita e giustizia, mentre personalmente la trovo più utile per riflettere sulla formazione dei propri figli.
Come saprai sono padre da poco tempo e ho già capito quanto è difficile trovarsi “indeciso” tra voler difendere il proprio figlio dalle possibili delusioni, e incoraggiarlo a spiccare il volo.
Quanto è difficile mantenere l’equilibrio tra l’approvazione incondizionata e il rischio che cada nel vizio. Tuttavia rappresentare il “cambio generazionale” per i nostri figli può essere la missione più stimolante in questo “giro di giostra”.
Se hai dovuto fare i conti con un educazione rigida che ha spezzato le tue ambizioni
Se sei stato influenzato dai danni di una famiglia in frantumi
Se hai dovuto inventarti un briciolo di approvazione, senza aver ascoltato mai un “bravo” o “brava” dalla bocca di chi amavi
Se per superare tutto questo, stai ancora lavorando su te stesso, allora sappi che la tua missione è far crescere i tuoi figli liberi da tali condizionamenti e storture emozionali.
Formare una generazione di uomini e donne determinati, che vivano a partire da una sana autostima e che quindi non abbiano bisogno di “imbrogliare” per apparire.
Nel film Chris Gardner si mette alla prova come genitore:
“Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me! Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa vai e inseguila. Punto.”
Prima che mia figlia sia grande, al punto che guardare insieme “La ricerca della felicità” abbia un senso, voglio prepararmi. Ho stampato questi versi di Doret’s Law Nolte e ne ho attaccato una copia in diversi posti in cui posso leggerli; continuamente. Rappresentano un promemoria per la mia missione di genitore e di padre
Se un bambino vive nella critica impara a condannare.
Se un bambino vive nell’ostilità impara ad aggredire.
Se un bambino vive nell’ironia impara ad essere timido.
Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole.
Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente.
Se un bambino vive nell’incoraggiamento impara ad avere fiducia.
Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.
Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede.
Se un bambino vive nell’approvazione impara ad accettarsi.
Se un bambino vive nell’accettazione e nell’amicizia impara a trovare l’amore nel mondo.
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Virginio
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Sono un maestro delle elementari. Uno di quelli vecchio stampo, che si preoccupano ancora della vita degli alunni fuori dalla scuola. Quanto condivido il tuo articolo!!
RispondiHo fatto vedere questa scena anche in classe per soddisfare la mia voglia di essere determinante nel futuro di questi bambini.
Oggi mi accorgo che i genitori sono troppo presi dalle “cose” e spesso trasferiscono questo attaccamento ai loro figli. Diventano poco spontanei, sempre alla ricerca di qualcosa fuori da se stessi. Se tutti ci impegnassimo a fargli capire quanto sono meravigliosi ..così come sono, il mondo si trasformerebbe. Grazie per questo spazio che mi è stato concesso.
…”vecchio stampo” nel senso buono Alfredo!
Rispondid’accordo su tutto , ma non credo che questa volta i soliti — MAGNAPANE A TRADIMENTO— se la caveranno con i film.
RispondiAnche se alla fine ci saranno cmq una folla di caproni a votarli.
Spero che gli italiani, chiunque siano i personaggi e qualunque film usino , non si presentino alle URNE. Almeno questo messaggio pacifico CREDO CHE POSSIAMO PERMETTERCELO.
Grazie
Grande Virginio! questo post mi ha toccato molto, non tanto per la parte del film, quanto per le tue considerazioni finali come genitore in erba. Sei un grande.
Rispondi…non avrei saputo dirlo meglio!;-)
RispondiGrazie Davide, è il mio grande impegno!
RispondiMax ..invece credo che lo avresti detto molto meglio di me! …tu non immagini neppure quante volte mi hai ispirato.
RispondiGrazie fratello
… e scusa se dopo aver copiato ciò che hai scritto, mi sono permesso di aggiungere questo che segue per i miei ragazzi “approfittando del tuo messaggio… Grazie ancora.
Rispondi…grazie per gli auguri…
Rispondie grazie per aver usato la citazione di Doret’s Law Nolte per uno scopo così nobile.