Scena sulla tolleranza: L’evoluzione dei primitivi

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Di Virginio De Maio

Il Contesto

Una scena simbolo per riflettere sulla “tolleranza” e sul “perdono”. Una donna descrive la filosofia di un popolo africano, che sostiene: la mancanza di perdono sarà per sempre un fardello nella vita della vittima.

Il punto di vista del trainer

 Con il perdono non si finisce mai. Nelle nostre vite abbiamo sempre qualcuno da perdonare e non è affatto semplice. E’ necessario arrivare a comprendere quali sono gli effetti della rabbia e del rancore su di noi.

Purtroppo queste emozioni non vanno d’accordo con la razionalità, e perdonare è una spinta che viene dal profondo del cuore. I Ku lasciano alla vittima un anno di tempo, ben sapendo che cercare la vendetta è legittimo, ma farà male soltanto a se stessi.

Dalle piccole alle grandi cose, cercare di vendicarsi è uno spreco di tempo, di risorse, di felicità. Nel mondo aziendale ad esempio, capita che intere divisioni siano logorate dalla voglia di riscatto nei confronti degli altri. Se tutto questo portasse ad una competizione positiva, sarebbe un toccasana per l’azienda, purtroppo,  molto più spesso insieme “all’uomo che affoga”, affogano anche i progetti.

Dunque, il punto di vista dei Ku lascia spazio per molte riflessioni. Dalla famiglia, all’amicizia e per finire al lavoro, le domande sono sempre le stesse:

Chi ci guadagna dalla vendetta?

Chi ci guadagna dal perdono?

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