“Io penso che sei bravissima”…
“Lo sai dicono che geneticamente parlando, noi arriviamo a questo mondo con un destino predeterminato, io però non ci credo…”
“…il punto è che il destino te lo costruisci tu… quello che è successo a tuo padre non deve succedere anche a te”
“tu sei una poliziotta in gamba… saresti una detective formidabile, questo è un dono non buttarlo via!”
Quando il passato ci perseguita, rischiamo di “non scegliere più” e di restare paralizzati convinti che ciò che è successo continuerà ad accadere. L’uomo è portato a generalizzare e a fare di tutta l’erba un fascio. Questo è tanto più vero, quando l’esperienza ha un impatto emotivo molto forte:
– sarà sempre così…
– io non potrò mai…
– per me è così e basta!
Riconosci queste espressioni? Generalmente le persone si esprimono in questo modo perché credono che le cose non cambieranno e la “storia” si ripeterà.
Se Angelina Jolie fosse stata una tua collaboratrice, avresti potuto motivarla esattamente come ha fatto Denzel Washington, con 3 semplici steps:
1 – Stroke (carezza): “sei bravissima”
2 – Ampliare il punto di vista dell’altro: “…quello che è successo a tuo padre non deve accadere a te”
3 – Stroke(carezza): “sei una poliziotta in gamba…”
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