Quando io e te siamo al meglio, siamo elettricità. Svaniamo completamente dal mondo materiale ed entriamo in un’altra dimensione, poco fisica, molto spirituale. So che è difficile comprenderlo, perché si tratta di argomenti ancora poco diffusi, o forse dimenticati (fisica quantistica), quindi voglio stare su concetti semplici e fare qualche esempio.
Molte persone mi chiedono se sono io in prima persona a ricercare gli “spezzoni” di film e con grande soddisfazione rispondo di “sì”. Ci sono colleghi formatori e clienti appassionati come me, che mi segnalano scene ricche di messaggi e per questo sono profondamente grato. Ma quando guardo un film con l’intenzione di individuare una scena interessante, io sono nel flusso, e sto così bene che non vi rinuncerei per nulla al mondo.
E’ il mio essenziale. Ciò per cui sono nato. In quel momento, che può durare anche qualche ora, sono elettricità, fluttuo e mi unisco alla fonte di tutte le cose.
Mario, un mio amico, ha una predilezione per tutto quello che è accaduto “ieri”. A lui non interessa il presente e neppure il futuro, ma quando viaggia si sofferma sulla storia. Sia quando “impara” dalla storia che quando la racconta, tutti i suoi organi vibrano di entusiasmo. Mario starebbe ore intere a parlarmi delle antiche tradizioni contadine senza mai stancarsi. In quei momenti sta bene, è nel flusso, è elettricità.
Mia moglie, al contrario, vive nel presente. Mettile tra le mani una farina di qualsiasi tipo e la trasforma in qualcosa di buono da mangiare. Se mi soffermo a guardarla, non vedo lei, ma ombre che si spostano da un lato all’altro della cucina con una velocità impressionante, è nata per quello. Se è triste si tuffa in una ricetta, se è felice, fa altrettanto. Quando impasta è nel flusso, è elettricità.
I bambini, mio figlio, tuo figlio, quando giocano sono presenti a se stessi e non hanno la percezione del tempo. Completamente immersi nell’esperienza, non sanno cosa vuol dire pensare ad altro o fare altro, per fortuna non hanno ancora sviluppato il dialogo interno. Sono nel flusso più puro e divino, sono elettricità.
Potrei continuare, ma credo sia chiaro. Quando lasciamo che siano le nostre passioni a travolgerci e impossessarsi dei nostri corpi, quello che viene fuori è amore per se stessi e utilità per gli altri. Bellezza, arte, creatività, amore e tutte quelle virtù che rendono questa vita straordinaria. Insomma le cose belle hanno a che fare con “l’elettricità”, la stessa di cui parla Billy.
Insegnante: Posso chiederti che genere di sensazioni hai quando danzi?
Billy: Non lo so. Una bella sensazione, sto li tutto rigido, ma dopo che ho iniziato, allora dimentico qualunque cosa e è come se sparissi… come se sparissi. Cioè, sento che tutto il corpo cambia ed è come se dentro avessi un fuoco. Come se volassi. Sono un uccello, sono elettricità. Sì, sono elettricità.
E perché mai saremmo venuti al mondo se non per cercare questi momenti, questa elettricità? Sempre di più mi convinco che i nostri corpi possono essere “trappole o carrozze” per l’anima. Siamo noi a scegliere.
Bisogna ri-svegliarsi e da fuori riandare dentro per accendere i nostri fuochi. Così come ne “Il Piccolo Principe” ci esorta a fare Antoine De Saint Exupery.
E tu, mio caro amico o cara amica? In quali momenti ti senti “elettricità”? In quei momenti cosa stai facendo? Stai danzando? Cucinando? Leggendo?
Comunque si chiamino, di quei momenti, cercane di più, creane di più, il mondo ha bisogno della tua energia.
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