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Scott Voss, docente oscurato dalle politiche scolastiche, ritrova la luce grazie ad una nobile missione: evitare la soppressione del corso di musica e salvare il lavoro del collega Marty. Per riuscirci, non gli resta che arruolarsi tra i lottatori di Wrestling e farsi pestare a sangue in cambio di cospicue somme di denaro.
La soluzione è davvero estrema, ma fa riflettere su quali siano le responsabilità dell’individuo nel “sistema”, sia esso scolastico, sociale o aziendale. Stiamo facendo tutti la nostra parte?
Il tema oggi è quello della responsabilità.
Quella cosa che sembra “peste bubbonica”, una palla rovente da scaricare il più in fretta possibile nelle mani di qualcun altro. La responsabilità collettiva è stata da tempo sostituita dal “vantaggio personale”, dalle piccole alle grandi cose.
In politica, come in famiglia. Nelle aziende come nelle comunità.
Voss viene richiamato dal Preside perché ha suggerito ad un’alunna di investire sulla propria istruzione piuttosto che servire ai tavoli del ristorante di famiglia; come del resto è nella funzione di un insegnante. Ma questo accade perché è il padre della ragazza a non voler vedere le proprie responsabilità:
“Mi scusi, ma non è un problema di sua figlia”
Voss viene richiamato perché di cattivo esempio per la scuola, dal momento che pratica le arti marziali, ma il Preside ignora la causa principale, l’origine del problema: una gestione superficiale e scellerata dei fondi scolastici, che ha portato alcuni docenti ad inventarsi di tutto pur di salvare “la musica”.
Voss, invece, ci mostra con le parole e con i fatti cosa vuol dire “farsi carico dei problemi” in un sistema vivente. In parte è biologia e in parte è la vita:
“Qualcuno sa dirmi cosa succede quando una cellula smette di muoversi ?(…)
Ragazzi una cellula che non si muove non è un membro produttivo del sistema. Si presume che le altre cellule finiranno per dover colmare questa lacuna, ma non è così. Infatti esse imiteranno la cellula inerte fino a quando l’intero organismo inizia a morire. Già! ma sapete una cosa? La biologia è una cosa straordinaria. Ed ecco la buona notizia, questo processo degenerativo può essere invertito (…). E una volta che la cellula ricomincia a funzionare, crea energia con le altre cellule. Si muove e fa muovere anche le altre cellule. Inizia un ritmo di rimescolamento. Posso vedere un po’ di rimescolamento? Anche da voi, dal vostro posto potete fare un po’ di rimescolamento? (…) Ma poi la cellula inizia a sbattere vicino alle altre cellule (…) alla fine qualcuna dice: ma io ti conosco! Lavoriamo insieme. E cominciano a muoversi con ritmo. Si muovono tutte con ritmo. E questo è l’inizio del processo di guarigione. E quindi adesso, anche se l’intero sistema è vicino alla morte, che cosa succede? (…) Se tutte le cellule lavorano insieme, che cosa succede? L’intero sistema è guarito”
Le cellule inerti sono tutti coloro che non si assumono “responsabilità”,
preferiscono ricevere più di quello che danno
preferiscono essere assistiti, piuttosto che “servire”
preferiscono la superficialità al valore
preferiscono il vantaggio personale a quello collettivo
preferiscono il piagnisteo all’investimento della disciplina.
Ad esempio, sembra proprio che qualche mela marcia nel paniere chiamato “Italia”, abbia influenzato molte mele. Abbia fatto marcire talenti, motivazioni e speranze. E il sistema si avvia alla morte. Ma voglio riprendere le parole di Voss:
“E quindi adesso, anche se l’intero sistema è vicino alla morte, che cosa succede? (…) Se tutte le cellule lavorano insieme, che cosa succede? L’intero sistema è guarito”.
Il sistema, le aziende, l’Italia, guariscono quando i membri individualmente cominciano ad assumersi le proprie responsabilità. Senza contare sugli altri, sul Governo, sulla fortuna, ma solo sulla propria capacità di creare valore. Il declino è cominciato qualche decennio fa, ma può essere invertito, e molte possibilità passano attraverso la scuola e la formazione. Come ha detto Nelson Mandela:
L’istruzione è l’arma più potente che si possa utilizzare per cambiare il mondo.
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Ancora una volta i vostri post lasciano riflettere e stimolano all’azione. Volevo ringraziarvi , perché ormai la vostra rubrica è per me un piacevole appuntamento con la lettura.
RispondiAntonio
è un vero piacere Antonio.
RispondiPer me rappresenta un nuovo modo di comunicare , del tutto singolare ed esclusivo.
Ti confesso che mi è difficile pensare alle “cose della vita” senza citare qualche esempio tratto da film . A volte si tratta di una metafora , altre di una singola frase , ma che in maniera “potente” ha conquistato la mia memoria.
Tutti questo è possibile grazie alle migliaia di persone che continuano a seguirci .
Quindi ……grazie a te !
Virg