Questa scena tratta da Squid Game mi scuote ogni volta. Non ci sono colpi di scena o giochi mortali. Solo un uomo d’affari, ben vestito, che si avvicina a un senzatetto seduto per terra. In mano ha due cose: un pezzo di pane e un gratta e vinci. E fa una domanda secca, spiazzante: “Quale scegli?”
Il clochard prende il gratta e vinci. Lo gratta. Non vince. Il pane resta lì.
Ora, se pensi che questa sia solo una provocazione narrativa, ti invito a guardarla con occhi da manager. O da formatore. O semplicemente da persona che ogni giorno lavora con altri esseri umani, pieni di aspettative, paure e bisogni non sempre visibili.
La speranza senza fondamenta è pericolosa.
Negli ultimi anni, ho visto più di una volta colleghi o team interi inseguire promesse mai concretizzate. “Se fai bene questo trimestre, valuteremo un avanzamento.” “Restaci vicino in questo momento, poi arriveranno i riconoscimenti.” “Aspetta un attimo, dobbiamo solo chiudere questo progetto.”
Lo capisco, a volte non ci sono alternative. Altre volte, però, vendiamo gratta e vinci travestiti da opportunità. E quando i collaboratori si accorgono che sotto non c’è nulla, la fiducia si sgretola. Non solo verso chi ha parlato, ma verso l’intero contesto.
Un’aspettativa delusa pesa più di una mancanza evidente. Almeno la mancanza si affronta. La delusione, invece, scava.
Le scelte fatte nella paura non sono vere scelte
C’è poi un altro punto, ancora più sottile. Quel senzatetto non ha scelto davvero. O meglio: ha scelto in assenza di alternative reali. Non aveva nulla da perdere, forse per lui il pane e il biglietto erano due versioni diverse della stessa disperazione. Ma nel mondo del lavoro, quando le persone si trovano in condizioni simili — precarietà, confusione organizzativa, poca chiarezza sul futuro — iniziano a ragionare allo stesso modo.
Accettano ruoli che non sentono. Dicono “sì” per non perdere il poco che hanno. Restano, ma con la testa e il cuore altrove. E poi ci chiediamo perché calano performance, motivazione, spirito d’iniziativa.
Non è un problema di attitudine. È il contesto che schiaccia, non stimola.
Allora che si fa?
Come manager, ho imparato che ci sono momenti in cui non puoi dare tutto quello che vorresti. Ma in quei momenti puoi dire la verità. Puoi ascoltare. Puoi evitare di offrire illusioni. E, quando prometti qualcosa, assicurati di avere almeno un piano per mantenerlo.
E sai una cosa che funziona dannatamente bene? Usare scene tratte da film per parlarne apertamente con il team. Non serve una grande aula o un evento. Bastano dieci minuti in una riunione operativa. Guardi insieme quel minuto e mezzo di video, poi chiedi: “Secondo voi, quando succede qualcosa del genere qui da noi?” Silenzio. Sorrisi amari. Poi, finalmente, la verità.
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“…se caso mai non vi rivedessi…
buon pomeriggio, buona sera e buona notte!”…
(The Truman Show)
Virginio
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“Squid Game” è una serie televisiva sudcoreana scritta, diretta e ideata da Hwang Dong-hyuk.
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