Scena sulle emozioni: In ostaggio dell’amigdala: i colpi di testa del “sequestro emotivo”

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Di Donatella Menza

Una riunione tra amici, tre amici un po’ particolari, goffi e molto maldestri. Finalmente Aldo si è deciso a lasciare la sua fidanzata Silvana e a dichiarare il suo amore a Dalia. Ma c’è un problema…anzi più di uno. Entrambe hanno un appuntamento con Aldo nello stesso posto e soprattutto alla stessa ora e lui è totalmente incapace di gestire la situazione.

“Giovanni, Giacomo vi prego SCARRICATEMELA!!!!”

Aldo ripete un copione, sempre lo stesso, e gestisce lo stress emotivo delegando l’ingrato compito ai suoi amici.Ma questa volta, complice il caso e l’inesperienza di Giovanni, qualcosa non funziona e Aldo alle 19,30 si trova faccia a faccia con Silvana.

L’ansia cresce, Aldo cerca rocambolescamente di utilizzare la respirazione diaframmatica, produce parole e frasi poco sensate, è panico, il suo cervello è in crisi. Improvvisamente attiva una drammatica ed inefficace reazione: con un colpo di testa ben assestato stende il “suo nemico” pur di sfuggire alla situazione.

Cosa è successo al nostro povero Aldo e quante volte anche noi, nella vita privata o sul lavoro, siamo schiavi del nostro sistema di allarme?

La testata di Aldo è un classico esempio di “sequestro emotivo” da parte dell’amigdala, una delle strutture più importanti del sistema limbico, archivio della memoria emotiva del nostro cervello. Fungendo da sentinella, questa piccola ghiandola, si serve di memorie registrate per verificare l’informazione in entrata e valutare opportunità e minacce operando un confronto rapido e immediato tra l’ora e l’allora.

Aldo ha probabilmente ripescato dalla sua memoria emotiva tutte le esperienze di insuccesso e di frustrazione relative al costrutto “chiudere le relazioni” (infondo il suo amico Giacomo “aveva scarricato” tutte le sue precedenti donne!). Ha percepito, di conseguenza, il suo senso di inefficacia ed è stato sopraffatto dalla paura.

Quando la nostra sentinella amigdala riconosce la paura ed innesca il panico nel cervello siamo inondati da ormoni dello stress, in particolare dal cortisolo, che sequestrano risorse energetiche alla memoria di lavoro e ci impediscono di attivare una reazione razionale e soprattutto appropriata alle reali contingenze esterne. La neo corteccia e i lobi frontali, il cosiddetto cervello razionale, non riescono così a tenere sotto controllo e a rassicurare l’amigdala permettendoci di esercitare le capacità di giudizio e di corretta decodificazione dello stimolo emotivo che sono proprie del nostro “cervello evoluto”.

Se infatti l’amigdala era utile ai nostri cugini preistorici e gli ha permesso di sopravvivere, innescando rapidamente il sistema di attacco o fuga, oggi siamo tutti consapevoli che sarà davvero improbabile trovarci faccia a faccia con un tirannosauro o un animale feroce pronto a sbranarci. Abbiamo assolutamente bisogno che i lobi frontali esercitino, almeno in alcune circostanze, il loro potere di veto e ci permettano di reagire in maniera più appropriata e funzionale  al raggiungimento dei nostri obiettivi  impedendo all’amigdala di “tenerci in ostaggio”.

Come ci ricorda Goleman nel suo magistrale testo Lavorare con Intelligenza Emotiva:

“Questo circuito inibitorio fra il lobo prefrontale e l’amigdala è alla base di molte competenze facenti capo alla padronanza di sé, in particolare l’autocontrollo sotto stress e l’abilità di adattarsi al cambiamento, entrambe abilità che consentono di calmarsi di fronte agli eventi della vita lavorativa: crisi, incertezze e obiettivi difficili e mutevoli”.

Oggi siamo sottoposti, nella vita professionale e non, a continue pressioni e stimolazioni che mettono a dura prova la nostra amigdala che ogni giorno potrebbe sopraffare la neo corteccia   …credete possa essere strategico sperimentare e allenare la nostra capacità di essere EMOTIVAMENTE INTELLIGENTI?

Buon training e alla prossima

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61FyDOxJLPL._AC_UL320_SR226,320_Chiedimi se sono felice è un film commedia drammatica del 2000 del trio comico Aldo, Giovanni & Giacomo, diretto da loro e da Massimo Venier.

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